Editoriale
La meta è partire Immaginate la scena: 1931, Port Lligat, Spagna, giornata afosa. Salvador Dalí fa colazione nel giardino della sua casa sul mare. In tavola tra le altre pietanze anche del Camembert. Per il gran caldo una fetta di formaggio si fonde e inizia a colare dal bordo del piatto. Il pittore la osserva ed ecco il colpo di genio, l’ispirazione: si precipita alla tela per dare vita a uno dei suoi dipinti più noti. Con gli orologi molli ci racconta di un tempo liquido. Come l’acqua che sommerge antichi borghi fantasma ma sostiene avveniristiche città galleggianti. Un percorso fluido tra passato, presente e futuro. I secoli danzano con la stessa armonia della giovane uzbeka di copertina. Partiamo da molto lontano (nel tempo più che nello spazio), dai menhir del…