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O anche due. Anzi, tantissime. Perché sono le nuove leve dell’architettura, del design, delle arti libere e applicate che nel prossimo futuro daranno una forma e, di conseguenza, un’impronta al nostro futuro. È per questo che abbiamo dedicato il numero primaverile di AD ai giovani talenti e alla domanda: che cosa sta venendo fuori? Chi è che ci colpisce oggi e forse continuerà a convincerci anche domani? Oggi i percorsi professionali sono molto più variegati rispetto a una o due generazioni fa. Una cosa, tuttavia, dovrebbe restare sempre uguale: ci vuole passione perché un’ambizione si trasformi in carriera. Per questo i protagonisti futuri devono essere pienamente consapevoli di cosa amano, quali percorsi sperimentare, a quali porte bussare. Non ultimo ricordiamo che anche l’interazione tra formazione istituzionale, dedizione personale e, naturalmente, l’indispensabile…

Diceva Lorenzo de’ Medici che del doman non v’è certezza. Ed era così nel 1490, quando il Magnifico componeva la sua Canzona di Bacco, e tanto più oggi. Ma di una cosa nonostante tutto possiamo essere certi e dunque felici, ed è la bravura, l’originalità, l’eleganza dei nuovi talenti che segnano lo stile del 2023. Una straordinaria ondata di energia che parte dalla nostra WOW List, ovvero le migliori architetture nel mondo selezionate da tutte le edizioni di AD, e per l’Italia non poteva mancare la splendida Fondazione Luigi Rovati, a Milano, museo d’arte etrusca e contemporanea che porta la firma di Mario Cucinella Architects. Chi sono i nuovi àuguri che interpretano il futuro e i messaggi degli dei osservando il volo degli uccelli? Sono i nuovi 20 talenti, progettisti,…

Il sipario si alza, il cuore batte forte. Potere alla musica. Chi ama l’opera conosce bene l’emozione che si prova assistendo a uno spettacolo. Tra questi appassionati, c’è Pierre Yovanovitch, che oggi firma la scenografia del Rigoletto di Verdi al Teatro di Basilea (di scena fino al 21 giugno 2023). L’interior designer dall’estetica couture ha progettato un set spoglio e sinuoso, che simboleggia il passare del tempo «dove anime travagliate trovano il loro posto». Da adolescente, Yovanovitch suona il pianoforte e frequenta il Conservatorio di Nizza. A vent’anni scopre la lirica a un recital di Jessye Norman, che esegue la Vier letzte Lieder di Strauss. Resta folgorato. Da quel giorno, la sua cultura operistica continua a crescere fino a culminare in questo progetto, insieme al regista Vincent Huguet. Un nuovo…

Vai su ad-italia.it per scoprire la nostra WOW List 2023. Oppure inquadra il QR Code che trovi qui accanto 30 AVENUE MONTAIGNE Parigi L’hôtel particulier di Christian Dior sulla Rive Droite, sede della maison dal 1946, ha riaperto i battenti dopo un restyling scenografico dell’architetto Peter Marino. Boutique, e insieme atelier e galleria, questo indirizzo leggendario è un must-see anche per la storia della moda. DIOR.COM ANAHUACALLI MUSEUM EXTENSION Città del Messico Concepito in origine da Diego Rivera e da Juan O’Gorman come deposito per i moltissimi manufatti precolombiani dell’artista, è stato ampliato da Taller Mauricio Rocha. Tre nuovi volumi ribassati poggiano su basi di pietra vulcanica, rannicchiandosi poeticamente sulle formazioni laviche del sito. Il reticolo in muratura sfuma all’interno e all’esterno. MUSEOANAHUACALLI.ORG.MX BATTERSEA POWER STATION Londra Costruito in modo discontinuo dal 1929 al 1955, questo punto di riferimento…

Vai su ad-italia.it per scoprire la nostra selezione completa delle migliori promesse del design italiano. Oppure inquadra il QR Code che trovi qui accanto Martina Taranto MILANO Per Martina Taranto, 1989 (sopra), il design è il medium di contatto tra forme umane e altro che umane. «Il mio linguaggio progettuale mira a generare reazioni comportamentali ed etiche viscerali» è il suo statement. Siciliana, ha studiato allo IAAd di Torino e poi al RCA di Londra. La natura è il materiale d’elezione di Taranto, che crea pezzi olistici e metamorfici, che la incorporano, la evocano, la rispettano. La sua ricerca, commissionata da festival e gallerie, include progetti come Viral Nature, piccole arcaiche colonne in materiale fertile che ingloba semi e genera fiori, Trans-Substantia, fiori in ceramica realizzati riciclando oggetti di vario genere, o Nuovomondo,…

Essere una giovane imprenditrice e aprire una galleria di art design nel cuore di Tri-BeCa, New York, non è cosa da tutti. Ma per avverare questo sogno – e vincere questa sfida – Jacqueline Sullivan ha trovato il linguaggio giusto e inedito, un’estetica propria quanto collettiva, e idee molto chiare. «La galleria era un mio sogno da tempo. In un mondo di enormi produzioni, ho voluto affrontare questo progetto con il desiderio che fosse significativo per le persone, non frivolo. Le arti decorative e il design raccontano storie, non solo personali, ma anche dei momenti storici in cui sono state prodotte, usate, pure maltrattate: danno il quadro di una storia umana che trovo affascinante», risponde Sullivan. Nel suo passato, lavori al Whitney Museum, al Cooper Hewitt e nello studio di…