ELON MUSK, LA TESLA E I SEGRETI PIANI
Ho avuto il privilegio di intervistare più volte Elon Musk, in un tempo in cui era la rising star della Silicon Valley, non ancora assurto allo status ieratico attuale: all’epoca – e stiamo parlando di cinque-sei anni fa, non ere geologiche – era ancora un “semplice” imprenditore 2.0, dotato di un ego ipertrofico, una voglia febbrile di sparigliare le carte in qualsiasi campo egli affrontasse, una straordinaria capacità nell’attirare l’interesse degli investitori e anche una certa capacità di schivare le domande più scomode (quelle sui soldi, essenzialmente). Oggi le cose sono molto diverse. Oltre a non parlare più con la stampa, preferendo affidare i propri messaggi al medium non filtrato di Twitter, Musk è consapevole protagonista di un credo laico in stile Steve Jobs, che per la prima volta nella…