Quattroruote Marzo 2018

VOLKMAR DENNER È a capo della Bosch, che assieme a BMW, Daimler e VW fondò il 7 maggio 2007 la Europäische Forschungsvereinigung für Umwelt und Gesundheit im Transportsektor, un organismo di studio sull'ambiente scioltosi nel 2017 e oggi al centro di polemiche per gli esperimenti sulle emissioni dei diesel L'automotive è alle prese con un paradosso. È uno dei pochissimi comparti industriali che investe enormi cifre nell'innovazione a 360 gradi, affrontando un cambio di paradigma che ne rivoluzionerà dinamiche, processi e confini. Ciononostante, tale impegno non è riconosciuto dall'opinione pubblica, perché i tanti episodi negativi degli ultimi anni hanno imposto un tale pedaggio in termini d'immagine da vanificare qualsiasi sforzo virtuoso. Lo scrivevo su queste pagine dopo l'affare Kobe Steel. E lo ribadisco oggi, sulla scorta dell'indignazione scatenata dalle sperimentazioni sulle emissioni…

Ancora una volta, un fumo denso avvolge l'industria dell'auto tedesca. Inghiotte Case, autorità politiche, enti di ricerca. Ha qualche parentela, perlomeno temporale, con il dieselgate, ma non riguarda la frode in commercio accertata dalle autorità americane. Piuttosto, è una storia di omissioni, mezze ammissioni, sensazionalismo giornalistico e molta, molta ipocrisia. Che ha un effetto certo (al di là di ciò che riserveranno le prossime puntate) e nocivo come un gas di scarico: quello di minare la credibilità del settore e, soprattutto, la fiducia dei consumatori. UNA BEETLE E UNDICI SCIMMIE Il 25 gennaio, una nuova tempesta mediatica travolge l'industria dell'auto tedesca. La miccia viene accesa dal New York Times, il quale riferisce di test condotti nel 2014 – ben prima, cioè, dell'esplosione a livello pubblico del dieselgate, il 18 settembre 2015 –…

Mentre il fronte tedesco del dieselgate diventa ancora più scivoloso e incerto, un'altra vicenda si avvicina a una chiusura, per quanto non indolore. È quella del gruppo FCA, messo sotto accusa dal dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per le presunte manomissioni dei motori V6 3.0 diesel montati su 104 mila veicoli venduti nel Paese: si tratta delle Jeep Grand Cherokee e dei pick-up Ram 1500 prodotti dal 2014 al 2016, oggetto sia di una causa civile (per la violazione del Clean Air Act) sia di un'inchiesta penale, che invece resterebbe aperta. Per risolvere la prima, gli avvocati federali hanno proposto il richiamo di tutti i veicoli coinvolti e una sanzione pecuniaria, ancora da quantificare: stando alle stime degli analisti (tra cui Barclays ed Evercore), la cifra sarebbe compresa tra…

Alla Bugatti non nascondono la soddisfazione. E ne hanno ben donde, potendo aggiungere a un già nutrito palmarès di eccellenze la prima pinza freno realizzata con una stampante 3D. E pure in titanio, materiale piuttosto bisbetico. Non si tratta – vale la pena sottolineare – del solito esperimento destinato a rimanere tale. Entro l'estate, infatti, cominceranno i test per passare alla produzione in serie. Certo, quando si parla di hypercar, "produzione in serie" assume un significato particolare: numeri limitati e illimitate (almeno nell'immaginario collettivo) possibilità di spesa. La Casa di Molsheim, però, funge anche da "faro" hi-tech per gli altri marchi del gruppo Volkswagen. Come dire che è soltanto questione di tempo, e di investimenti, perché la strada aperta dai pionieri possa essere seguita da altri. Del resto, quella pinza,…

1 RENAULT NISSAN MITSUBISHI 10,608 MLN Il milione di veicoli della Mitsubishi, acquisita nel 2016, porta l'Alleanza in cima alla classifica mondiale 2017 delle vendite (auto e commerciali leggeri). Delle dieci marche con cui è presente su oltre 200 mercati, la più prolifica resta la Nissan, con 5,8 milioni di unità. 2 VOLKSWAGEN GROUP 10,537 MLN Secondo posto per il gruppo di Wolfsburg, che pure registra il suo record storico. Il risultato è il frutto di una crescita ben distribuita: +3% in Europa, +4 in Nord America e in Asia, +23 in Sud America. Unica nota stonata, il leggero arretramento (-0,4%) sul mercato di casa. 3 TOYOTA 10,174 MLN Vendite stabili per la corporation giapponese: capogruppo a 9,3 milioni di esemplari, controllata Daihatsu a 820 mila (+5%). Da notare la continua crescita delle ibride: nel complesso, oltre 1,5…

Salario è una parola che ha una radice comune in quasi tutte le lingue europee. Compreso l'ostico olandese. Tranne che in tedesco. La ragione risale a duemila anni fa, secolo più, secolo meno: parte della retribuzione dei legionari romani era corrisposta con il sale, elemento preziosissimo a quei tempi. Attualizzandone il valore, si può dire che il sale dei giorni nostri è il tempo. E proprio dalla Germania, che dopo il massacro della foresta di Teutoburgo (9 d.c.) è uscita per sempre dall'influenza romana, arriva ora un'intesa che di sale in zucca pare avercene tanto. I termini dell'accordo tra il più grande sindacato del mondo, quello dei metalmeccanici tedeschi IG Metall e il Baden-Württemberg (il Land di Stoccarda, ad altissima concentrazione automotive con Mercedes, AMG, Porsche e Bosch), sono riassunti…