Quattroruote Settembre 2018

UN GRANDE PIANO SULLE INFRASTRUTTURE NON È PIÙ PROCRASTINABILE Pioveva a dirotto, il 4 settembre 1967, quando il presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, inaugurò il viadotto sulla valle del Polcevera. Un'opera tanto ardita quanto spettacolare, che avrebbe infine rivoluzionato il traffico già allora caotico dell'area genovese, unendo senza entrare in città l'autostrada per Savona alla vecchia Camionale. Le cronache narrano che Saragat rimase a inzupparsi incurante della bufera che minacciava di demolire la tribuna d'onore. Una coincidenza agghiacciante. Perché, in una giornata identica di 51 anni dopo, quel ponte è crollato, trascinando con sé chi ne stava percorrendo l'asfalto. Sotto le macerie, sono rimaste 43 persone. Una tragedia che ha suscitato un'onda emotiva straordinaria, tra incredulità e terrore. Il tempo del cordoglio, però, è durato un attimo, lasciando spazio alle polemiche…

La tragedia del crollo del Ponte Morandi di Genova, con i suoi 43 morti, ha giustamente suscitato un'eco senza precedenti. Mediatica, ma anche, come accade ormai inevitabilmente ai nostri tempi, capace di rimbalzare ovunque sui social network. Con le conseguenze del caso, anche (se non soprattutto) in tema di affidabilità delle notizie e delle immagini diffuse, molte delle quali rivelatesi manipolate o semplicemente false. Per questo, Quattroruote ha voluto qui riassumere, attraverso una serie di domande chiave e le relative risposte, i punti certi di questa dolorosa vicenda. Che, tuttavia, non sono ancora numerosi, perché, al di là delle frettolose dichiarazioni e delle prese di posizione, l'ultima parola sulle cause e sulle responsabilità spetta alla magistratura, forte delle perizie commissionate a tecnici e professionisti. Lungi da noi, quindi, ergerci a improvvidi…

Senza risalire troppo in là nel tempo, sono molti i servizi che Quattroruote ha dedicato al tema delle condizioni precarie delle nostre strade. Nel luglio 2012, per esempio, denunciavamo proprio i «precari equilibri» di ponti e viadotti in Sicilia, ma anche delle tangenziali di Milano e Trento; nell'aprile 2015 toccava alla vergogna della Salerno-Reggio Calabria. In entrambi i casi, ci siamo affidati all'esperienza del professor Pier Giorgio Malerba del Politecnico di Milano, ora scelto tra i consulenti dalla Procura di Genova per l'analisi delle cause del crollo del Ponte Morandi. Quanto al sistema delle concessioni e alle sue storture, nel novembre 2017 (a pag. 196) abbiamo pubblicato un'analisi degli incrementi dei pedaggi negli ultimi dieci anni e della percentuale (modesta) di effettuazione degli investimenti promessa dalle società di gestione.…

All'idea che prima o poi le automobili faranno a meno del volante (e delle nostre abilità di guida) ci stiamo passo passo abituando. In attesa del fatidico momento, i fornitori stanno lavorando sull'evoluzione della plancia a misura (ancora) di umani. La Continental, per esempio, alla quale si fa un torto enorme affiancandola mentalmente soltanto ai pneumatici (l'anno scorso, appena poco più di un quarto dei 44 miliardi di euro di fatturato è arrivato dalla divisione Tires), ha presentato i controlli "morphing". Nel linguaggio cinematografico, il "morphing" è l'effetto digitale che consiste nella trasformazione fluida, e senza soluzione di continuità, tra due immagini. Applicata ai comandi di un veicolo, la tecnica consente a un pulsante tridimensionale e retroilluminato da Led di emergere dal nulla di una superficie liscia, rivestita di morbida…

Le regole? Sono fatte per essere cambiate. Che si tratti di accordi internazionali o di limiti per le emissioni. Così, dopo aver buttato all'aria gli equilibri del commercio mondiale a suon di dazi e di sanzioni, ora Donald Trump parte all'attacco delle norme sui limiti di anidride carbonica, varati a suo tempo dall'amministrazione Obama. Limiti che fissavano per il 2026 una riduzione dei consumi, come noto proporzionali alla CO2 , fino a una media di gamma di 46,8 miglia per gallone, corrispondenti a poco meno di 20 km/litro. Una scelta che in sostanza avrebbe obbligato i costruttori a introdurre elettriche o ibride in abbondanza: per pick-up e Suv, addirittura sette modelli su dieci. Il contrordine della Casa Bianca parla di fermarsi ai limiti 2020, che consentono consumi superiori nell'ordine del…

Se le cose erano andate bene, parecchi anni fa il conte Giovanni Auletta Armenise, presidente e proprietario della Banca nazionale dell'Agricoltura, era solito aprire l'assemblea di bilancio con questa frase: «Anche quest'anno abbiamo fatto un bel po' de soldarelli». Oggi le cose sono ovviamente cambiate. Radicalmente. Ma dopo la grande crisi, anche le case auto hanno ripreso a guadagnare parecchi soldarelli. Sarà così anche per il 2018? Sì e no. Perché per molti costruttori la crescita di utili e fatturato potrebbe subire un rallentamento. E allora, ecco i profit warning, letteralmente allarme profitti. Si tratta di un'avvertenza del tipo: «Per una serie di fattori non riusciremo a centrare i target di esercizio che avevamo previsto». Al che, di solito, segue un ritracciamento dei titoli in Borsa. Con la presentazione delle…