Quattroruote Luglio 2020

IL SETTORE SFRUTTI LA CRISI PER RIPENSARE DINAMICHE CHE ALIMENTANO DIFFIDENZA Non ho titoli per valutare nel merito politico l'esperienza da consulente del governo di Vittorio Colao. Visto che la scelta di un manager dal cursus honorum scintillante era funzionale a un progetto di rinascita dell'economia tutta, e che dunque su questo lavoro va misurato il suo contributo, trovo comunque indicativo che nelle "102 idee per il rilancio dell'Italia" presentate a Giuseppe Conte durante gli Stati Generali non ce ne sia una dedicata al mondo dell'auto. Al capitolo 7, intitolato «Finanziare la riconversione sostenibile delle infrastrutture di trasporti e mobilità», si sfiora il tema, parlando genericamente di incentivare «lo sviluppo di infrastrutture per la mobilità sostenibile» e di pianificare «investimenti a favore della ciclabilità». Ma il discorso finisce lì, senza che…

Un sistema che misura il tempo che impiega il fotone emesso da un laser a rimbalzare su un ostacolo e a tornare indietro. Questo è il lidar (light detection and ranging), un radar ottico nato nei primi anni 60 e che da allora è utilizzato, per esempio, in meteorologia. Sui tetti delle vetture emulatrici della Google driverless car i lidar sono sbocciati, ingombranti, vistosi e costosi (circa 50 mila dollari per unità), attorno al 2005. Da allora, si allenano a scansionare l'ambiente circostante in modalità tridimensionale per creare, senza connessione a internet, una mappa temporanea che consente all'auto, dotata pure di telecamere e radar, di guidare in modalità autonoma. Secondo gli analisti della IDTechEx, a lavorare sui lidar sono oltre un centinaio di società, compresa la Luminar Technologies, recentemente salita…

Sembra facile, fare un'automobile. Soprattutto avendo a disposizione soldi, uomini e tecnologie, oltre a un'innata creatività. Dote che certo non fa difetto a James Dyson, geniale magnate inglese che nella sua carriera ha inventato un po' di tutto, ma che è noto principalmente per aver fatto saltare il banco nel mondo degli elettrodomestici, a cominciare dagli ormai celebri aspirapolvere senza filo né sacchetto. Peccato che l'automobile sia un pochino più complessa, e far quadrare i conti complicato, anche se pensi di metterti nell'area dei prodotti di lusso, alla quale puntava appunto la sua Suv: sette posti, due motori elettrici, carrozzeria di alluminio. In sostanza, una diretta concorrente della Tesla Model X, che però è defunta ancor prima di nascere, a dispetto di soluzioni originali sia dentro (vedi l'assenza del quadro…

Sciur padrun: il padrone, il signor padrone. Era l'alchimista dei fattori della produzione. Il rivoluzionario del rischio d'impresa. Nella sorte favorevole o contraria. Per la bona o mala gestio. Una figura a metà tra Mosè e Robespierre. Oggi il padrone c'è ancora, ma il più delle volte ha dovuto cedere il passo a legioni di azionisti riuniti sotto l'insegna del profitto costi-quel-che-costi. Rentier che magari non hanno mai messo piede in una fabbrica, ma che sull'altare della bottom line, l'ultima riga del conto economico, quella degli utili o delle perdite nette, sacrificherebbero tutto e tutti. Tanto da trasferire surrettiziamente il rischio di impresa sui lavoratori. Le cose non vanno? Si taglia, si licenzia. Job cut è la parola d'ordine, anche e soprattutto in un settore, quello automotive, travolto dalla pandemia.…

Non state a contarle. Fidatevi. Le fabbriche di auto in Europa sono tante: 131, secondo la mappa interattiva dell'Acea aggiornata a maggio, considerando quelle situate nella UE a 27, in Gran Bretagna, Russia e Turchia. Il totale arriva a 142, tenendo conto anche di Ucraina (quattro impianti), Kazakistan (tre), Bielorussia (due), Serbia e Uzbekistan (uno ciascuno). E salirebbe ancora, se nel computo entrassero pure i fornitori o le realtà produttive di dimensioni minori. In alcune zone la densità è tale da impedire il preciso posizionamento degli stabilimenti sulla mappa. Ogni bollino ne identifica uno che produce auto oppure motori per auto o entrambi. Ed è indicato anche il gruppo cui la fabbrica fa capo o la marca indipendente che la possiede (vedere la legenda a sinistra). Chiaramente, in questa carta…

Dopo il picco del 2008, quando segnò oltre 46 mila consegne (vedere il grafico in basso; fonte Oica), il mercato bulgaro, uno dei più piccoli dell'Unione Europea, è letteralmente sprofondato. Per poi iniziare a risalire la china, fino a superare, l'anno scorso, le 39 mila consegne, con un aumento del 3% rispetto al 2018. Per ogni macchina nuova immatricolata, però, se ne registrano sei usate d'importazione: una peculiarità di molti Paesi dell'area balcanica. In perfetta media continentale sono invece i 38 clienti su 100 che scelgono di acquistare una Suv. Non a caso, a essere eletta Auto dell'anno 2020 è stata proprio una sport utility, la Volkswagen T-Cross, particolarmente apprezzata per il buon rapporto tra la proverbiale qualità tedesca e un prezzo tutto sommato abbordabile, ma anche per i non…