I RIFLESSI PAVLOVIANI DELLA POLITICA MIOPE
Pensavamo, ingenui, che il bilancio nazionale ubbidisse a previdenti logiche di pianificazione. Pensavamo, anche, che in un'economia interdipendente come quella europea qualcuno a Roma avesse contezza che intestardirsi a rimandare il confronto con Bruxelles fosse controproducente. Pensavamo, soprattutto, che le manovre finanziarie incardinate sull'aumento delle accise fossero roba polverosa di un passato mai rimpianto. Ci siamo sbagliati. Su tutto. Si rimane attoniti di fronte alla reazione dell'amministrazione Gentiloni alla richiesta europea di coprire il buco di 3,4 miliardi di euro (lo 0,2% del Pil italiano) il più in fretta possibile, senza aspettare il varo - come sperato dal ministro Padoan - del Documento di economia e finanza. Attoniti perché tutti sapevano da tempo che questi soldi mancavano alla conta; e che la strategia del pesce in barile si sarebbe inevitabilmente…