TUTTI IN TERAPIA: NE ABBIAMO DAVVERO BISOGNO?
Tutte quelle insegne mi abbacinavano. Su ogni cartellone pubblicitario che incrociavo, le lettere maiuscole e i punti esclamativi mi sembravano minacciosi. Come se le parole stessero per saltare fuori dalle immagini e afferrarmi. Sarei stata soffocata dal cappio di una Y, o dall’avvolgente circolo di una O. Mi accovacciai sul freddo marciapiede di cemento, nascosta tra due auto parcheggiate, terrorizzata dall’ondata di panico che improvvisamente mi attraversava da capo a piedi. Pensavo di restare lì per un po’, finché non mi fossi sentita di nuovo al sicuro. Poi, una volta che mi fossi tranquillizzata, mi sarei fatta forza e avrei continuato a camminare per raggiungere il luogo dove facevo psicoterapia, una volta a settimana. Del resto, dovevo farlo. Erano settimane che mi sentivo intrappolata in una spirale negativa. E ora…