Le ali del sogno
Caro diario, Avevo perso le parole, ma poi le ho ritrovate. Lui era arrivato dal mare. Aveva il profumo del sale nei capelli, le treccine, la pelle dorata dopo dodici mesi sotto il sole. Sapeva di Sudamerica, di stelle marine, di schiuma. E anche un po’ di quei panini di pesce e salse che trovi al porto, nei carretti di street food davanti alle barche ormeggiate. Pensavo che non lo avrei più visto e invece era di nuovo qui. Tra la salvia, la borragine e i fiori di pesco. Di nuovo lui, solo lui. E io non avevo più niente da dire, perché lui era tutte le parole. Non riuscivo a parlargli. Non riuscivo a scrivere niente. Mi ero inceppata, di fronte al cuore che tornava. Di fronte a Can. Di nuovo lui, solo lui. Poi è successa una cosa.…