EDITORIALE
IL PROSSIMO NUMERO DI ELLE TI ASPETTA IN EDICOLA DAL 19 MAGGIO Ci sono due notizie: una buona e una cattiva. Iniziamo con quella buona. Da luglio, con un ritardo di 124 anni rispetto ai maschi, le giocatrici di calcio italiane diventeranno per legge sportive professioniste, segnando una vittoria epocale per le atlete italiane sulla strada difficile della parità di genere. Come tutte le vittorie nelle guerre di logoramento, ha valore su molti piani. Uno è morale: far sapere alle bambine che, sulla linea di partenza, non ci sono limiti di genere alla potenza di fuoco dei sogni e delle ambizioni. L’altro è pratico, perché di sogni non si vive e il riconoscimento del professionismo nello sport si porta dietro stipendi migliori, pensione, assicurazione, tutele se ci si fa male, maternità.…