Focus Italia Febbraio 2023

Abbiamo spesso sentito dire che non ci sono più le stagioni di una volta ma sicuramente una primavera come quella di 66 milioni di anni fa è difficile da replicare perfino con tutta la nostra cattiva volontà inquinante. Nulla lasciava presagire la catastrofe, il termometro segnava regolarmente una temperatura molto più alta dell’attuale ma per quei tempi nella norma: ai poli non c’erano i ghiacci e ovunque prevaleva un caldo ideale per i rettili che allora spadroneggiavano sul Pianeta. Ce n’erano di ogni genere: giganteschi, magri, ciccioni, coriacei, volanti, feroci, miti, vegetariani e carnivori. Tra epoche facili e meno facili, tra piccole e grandi estinzioni, i dinosauri dettavano legge da decine e decine di milioni di anni (altro che i nostri 300mila di Homo sapiens...). Popolavano la terraferma da quando…

NATURA Geo sub Nelle foreste della penisola dello Yucatán, in Messico, si aprono innumerevoli pozzi naturali da cui si entra in un mondo sommerso. Sono i cenote, le porte di accesso ai sistemi di grotte allagate che si innervano nel sottosuolo dello Yucatán. Rivelando agli appassionati di speleologia subacquea paesaggi come questo, fotografato da Martin Broen: lo scatto ha vinto il premio “International Landscape Photograph of the Year” 2022 (questa e altre foto sono riunite in un eBook su internationallandscapephotographer. com). Esplorando le cavità a cui si accede dal cenote Caterpillar, Broen ha immortalato questa cattedrale di pietra riempita dall’acqua limpida della falda. Le forme dell’acqua. «Lo Yucatán è costituito da rocce calcaree, nate da sedimenti marini, in cui il fenomeno del carsismo ha creato reti di grotte e cavità.…

Un ecosistema ricchissimo, che non esiste più in nessun luogo del Pianeta, caratterizzava il Nord della Groenlandia fra 2 e 3 milioni di anni fa (nell’illustrazione). La sua ricostruzione dettagliata, riportata su Nature, è stata possibile grazie a una nuova tecnica, che ha permesso a un gruppo di ricercatori di estrarre e analizzare migliaia di frammenti di Dna, recuperandoli dal suolo ghiacciato di un fiordo che affaccia sull’oceano Atlantico più settentrionale. Mai prima di oggi era stato possibile esaminare un Dna così antico: le molecole risalgono a un’epoca in cui la temperatura in Groenlandia era di una quindicina di gradi superiore a quella odierna. Ricca fauna. Il sequenziamento del Dna ha permesso di identificare 135 diverse specie che vivevano in quelle zone, prima che il ghiaccio le ricoprisse. Fra gli…

Una svolta storica Recentemente, la National Ignition Facility del Lawrence Livermore National Laboratory statunitense, in California, ha annunciato una svolta storica: il 5 dicembre 2022, per la prima volta, una reazione di fusione ha generato più energia di quanta ne riceveva dall’esterno per accendersi (il 50% in più). La fusione nucleare è il fenomeno che avviene quando due nuclei atomici leggeri si “fondono” per crearne uno con massa maggiore. Come combustibile si usano forme pesanti dell’idrogeno dette deuterio e trizio. Le tecniche per farla La fusione produce molta energia: 1 kg di combustibile nucleare equivale a 1 milione di kg di combustibili fossili. Per innescare la fusione, la National Ignition Facility usa 192 fasci laser (v. foto a destra), ma questa è solo una delle tecniche possibili. Sono in corso…

La talina, una proteina che è presente anche all’interno delle nostre cellule, potrà essere usata per creare corazze che proteggano dai detriti spaziali. Come tutte le proteine, infatti, la talina svolge la sua funzione biologica in forma “ripiegata”, simile a quella di un gomitolo disordinato. Ma al contrario delle altre proteine ha la proprietà, se riceve un urto, di deformarsi “dipanandosi” in alcuni punti della molecola. Finita la sollecitazione, la proteina riprende la sua forma. Proiettili. Alcuni scienziati dell’Università del Kent (Regno Unito) hanno allora pensato di usarla come base per costruire un polimero con il quale realizzare un gel da utilizzare per rivestire materiali metallici. Lo hanno poi testato sparandogli contro a velocità supersoniche di 1,5 chilometri al secondo piccole particelle di basalto (da 20 a 70 micrometri di…

Per conservare un sorriso smagliante bisogna dire no alle sigarette elettroniche. Infatti, secondo uno studio statunitense pubblicato sul Journal of the American Dental Association, svapare aumenta il rischio di sviluppare carie, perché i liquidi contenuti nelle cartucce alterano il microbiota della bocca, favorendo in questo modo le infiammazioni e la crescita dei batteri che attaccano lo smalto. Attenti al sorriso. Lo studio è stato condotto su più di 13.200 pazienti di età comprese fra i 16 e i 40 anni e il fenomeno è stato osservato anche nei più giovani. Proprio per questo, gli autori ritengono che i risultati ottenuti possano rappresentare un efficace deterrente, da usare nelle campagne che spiegano agli adolescenti i rischi delle sigarette elettroniche. In quella fascia d’età, infatti, il timore del trapano del dentista si…