Focus Italia Luglio 2022

Il mese scorso sono tornato per un paio di giorni nella terra da dove vengo, la Sicilia, e sono corso a mare, da dove tutte le forme di vita vengono. Il passaparola balneare diceva “allarme meduse” e dunque ho portato con me un retino. Nessuno riusciva a fare il bagno, io sì. Con la maschera individuavo le fastidiose creature (non se ne abbiano a male le Schyphozoa per la generalizzazione) e col mio strumento le catturavo, creandomi un corridoio in cui nuotare. La cosa non è evidentemente passata inosservata e, mentre mi asciugavo disteso al sole, due bambine mi si sono parate davanti. “Signore, possiamo usare il suo retino così anche noi stiamo un po’ a mollo per rinfrescarci?”. Avevo dato loro un’idea e l’hanno copiata, riuscendo a fare quel…

La nostra “cultura sociale” non ci ha portato soltanto a sbaragliare le altre specie umane, ma anche a dominare il Pianeta e le specie viventi che lo popolano. Il nostro cammino sapiente ha visto comportarci da insipienti nei confronti degli equilibri terrestri, ci ha spinto a considerarci padroni assoluti di tutto quel che abbiamo intorno. Per questo, accanto agli articoli di copertina, ne abbiamo aggiunto uno che si chiede: e se sparissimo dalla Terra? Se all’improvviso la natura si ritrovasse a comandare senza noi tra i piedi, come rimodellerebbe l’ambiente? Piante e animali come riprendebbero possesso dei territori a loro sottratti? A pag. 84 il risultato della simulazione. Ea proposito di animali, su Focus Storia attualmente in edicola abbiamo ripercorso il ruolo centrale che le bestie hanno avuto nel nostro…

Sono così piccoli che in genere non notiamo la loro bellezza: a dirla tutta, se ci arrivano addosso o in casa tendiamo a sbarazzarcene con fastidio. Queste macrofotografie del britannico Levon Biss mirano a farci invece apprezzare, in dettaglio, la bellezza degli insetti. Sono alcuni dei 40 ritratti esposti nella mostra Extinct and Endangered: Insects in Peril (Estinti e a rischio: insetti in pericolo) aperta all’American Museum of Natural History di New York; in autunno uscirà anche un libro, per Abrams. Gli esemplari sono stati selezionati dalle collezioni del museo e appartengono a specie estinte o in pericolo, come quelle in queste pagine. Dall’alto a sin. in senso orario, la farfalla Gonepteryx maderensis vive nell’arcipelago portoghese di Madera e i suoi bruchi si nutrono di un solo tipo di albero,…

Uno scudo leggero e robusto, perfetto per proteggere i satelliti dagli urti con la spazzatura spaziale in orbita. Ma anche resistente al calore fino a 1.500 °C, per applicazioni in apparecchiature scientifiche. È il nuovo rivestimento sviluppato ai Sandia National Laboratories di Albuquerque (Usa), descritto su MRS Advances. Si ispira alla struttura delle conchiglie dei molluschi, che uniscono una componente inorganica e una organica, ovvero carbonato di calcio (in forma di calcite) e proteine, ottenendo una grande resistenza agli shock. Basta un poco di zucchero... Il nuovo rivestimento unisce invece strati di silice e zuccheri “bruciati”, ovvero trasformati attraverso pirolisi in nero di carbone, materiale che evita la propagazione delle fratture attraverso la silice e fa da “cuscino”. Il risultato del mix sono appunto le proprietà di resistenza, anche ad…

In mare è piuttosto difficile trovare una farmacia aperta, ma ci sono coralli e spugne che dispensano cure per la pelle ai delfini bisognosi. È quanto ipotizza Angela Ziltener, biologa dell’Università di Zurigo (Ch): nel Mar Rosso, ha osservato i tursiopi indopacifici (foto) strofinarsi contro coralli e spugne, macchiandosi a volte di muco giallo o verde. Ziltener ha pensato che non si trattasse di semplici “grattate” perché i cetacei sceglievano specie precise e si mettevano anche in coda aspettando il loro turno al corallo. Ziltener e Gertrud Morlock, della tedesca Justus-Liebig-Universität Gießen, hanno allora analizzato campioni di muco prodotto dai coralli (Rumphella aggregata e Sarcophyton) e dalle spugne (Ircinia) utilizzati. Hanno identificato 17 composti biologicamente attivi, tra ormoni e sostanze con proprietà antibatteriche e antiossidanti. Ciò supporta l’ipotesi che i…

I computer non solo battono i campioni di scacchi. Ora sono pronti a fare concorrenza anche a monaci e maestri birrai. Mohammad Majid al-Rifaie (University of Greenwich) e Marc Cavazza (Istituto nazionale di informatica di Tokyo) propongono un sistema basato sull’intelligenza artificiale che permette di creare nuove ricette per la birra, basandosi sul risultato che si vuole ottenere e sugli ingredienti disponibili. Ricette. Basta fornire al sistema le caratteristiche della birra desiderate (percentuale di alcol, colore, intensità del sapore amaro, nelle future versioni anche altre proprietà come la schiuma) e gli ingredienti a disposizione. L’intelligenza artificiale produce moltissime ricette e valuta quale darà il risultato più simile a quello voluto. I due scienziati da anni stanno applicando l’informatica alla produzione di birra e propongono questa soluzione per aiutare le birrerie…