Editoriale
Dove finisce l’esploratore e dove comincia il turista? Gli estremi sembrano facili da distinguere, diciamo: tra Bartolomeu Dias e gli ospiti di una nave da crociera la differenza non sfugge, così come quella tra un gruppo tutto-compreso in visita ad Angkor e Marco Polo con papà e zio da Kublai Khan. Vero anche che il turismo, di solito, a differenza dell’esplorazione è un’attività di massa e organizzata, non a caso il “turista”arriva con le prime fabbriche inglesi e il Grand Tour e prospera con il benessere diffuso. Tuttavia anche molti esploratori si sono valsi dell’organizzazione industriale e si sono mossi in gruppi numerosi, pensiamo a Shackleton o Nansen. Possiamo dire allora che l’esploratore è lanciato verso l’ignoto, mentre il turista si dirige verso luoghi già conosciuti? Se ne può discutere,…