Freedom - Oltre il confine Marzo 2023

Bentrovati! È un piacere ritrovarsi su queste pagine! Il nostro sta diventando un vero circolo di appassionati, sempre più ampio e attivo. Condividere passione e curiosità è bellissimo ed è contagioso. Grazie alla televisione e alla carta stampata possiamo viaggiare anche da casa, scoprendo posti e storie che mai potremmo raggiungere da soli o che potrebbero diventare dei fantastici obiettivi di viaggio. Sono anche molto contento della vostra partecipazione, dei vostri reportage di “Freedomiani in viaggio”, un appuntamento fisso del nostro magazine, ma anche delle domande e dei commenti sui social che, vi svelo, fanno divertire tutta la squadra di Freedom, a cominciare da Omar! Insomma, quello che viviamo insieme è un grande sogno, un momento di libertà e arricchimento che coinvolge tutti, di qualunque condizione e a qualunque età. Vi…

La buona notizia è dovuta in gran parte all’eliminazione graduale delle sostanze che ne hanno ridotto lo strato (soprattutto i CFC, clorofluorocarburi, fino a poco fa utilizzati come solventi e refrigeranti). L’allarme su quello che negli anni ’80 era il pericolo ambientale più temuto – lo strato di ozono ci protegge dai mortali raggi ultravioletti provenienti dal Sole – portò nel 1989 all’adozione del Protocollo di Montreal, un accordo internazionale per l’eliminazione del 99% delle sostanze chimiche responsabili della riduzione. Si calcola che lo strato di ozono tornerà ai livelli normali entro il 2040, ma si chiuderà completamente entro il 2045 sull’Artide ed entro il 2066 sull’Antartide.…

Uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Padova e del CNR lancia un nuovo allarme sulla scarsità di precipitazioni nevose in tutto l’arco alpino, che ha portato a una riduzione della presenza annuale di neve di oltre un mese. La ricerca è stata condotta analizzando con tecniche innovative lo spessore degli anelli di accrescimento delle piante di ginepro comune che vivono in quota: è stato così calcolato quanti giorni all’anno le piante hanno fermato la loro crescita perché coperte di neve. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, conferma che gli ultimi 10 anni sono stati tra i più caldi mai registrati, come risulta anche dalle ricerche della Nasa e dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo).…

L’inquinamento ambientale dei mari tropicali sta avendo profondi effetti sulle barriere coralline, tra i quali uno dei più importanti è lo sbiancamento dei coralli. Ora un nuovo studio, compiuto dagli scienziati inglesi della Lancaster University, ha rivelato che una delle conseguenze dell’alterazione del colore dei coralli è che i pesci faticano a riconoscere i predatori. Su oltre 3.700 osservazioni su 38 specie diverse di pesci farfalla, tipici delle barriere coralline, effettuate prima e dopo lo sbiancamento dei coralli di cui questi pesci si nutrono, si è notato come questo tipo di animali ha difficoltà a evitare i predatori in presenza di coralli sbiancati. Ma il problema riguarda un po’ tutte le specie che vivono in un ambiente come quello delle barriere coralline che è delicatissimo. Lo studio è stato pubblicato…

Grazie al telescopio spaziale Tess e al lavoro degli astronomi italiani dell’Osservatorio di Campo Catino (Frosinone), è stato scoperto un secondo sosia della Terra intorno alla stella TOI 700, una nana bianca che dista “appena” 100 anni luce dal nostro Sistema Solare. Quello di TOI 700 è un sistema planetario che comprende almeno 4 pianeti con caratteristiche simili al nostro. Il pianeta appena scoperto, che è stato battezzato col nome TOI 700e (in primo piano), si trova nella cosiddetta “zona abitabile”, cioè ruota intorno alla sua stella a una distanza tale da consentire la presenza di acqua liquida in superficie, ed è grande circa il 95% della nostra Terra. Ma la cosa sorprendente è che TOI 700e è il secondo pianeta definito abitabile nello stesso sistema planetario, dopo TOI 700d…

Un team di ricercatori della Linköping University, in Svezia, guidato dall’italiano Simone Fabiano ha messo a punto i primi neuroni artificiali che riescono a riprodurre quasi completamente il lavoro delle cellule nervose naturali. Parallelamente, un altro team di ricerca guidato dall’americana Northwestern University, in Illinois, partendo dalle cellule staminali ha ottenuto neuroni efficienti come mai finora sviluppati. Uno dei problemi principali dei neuroni artificiali è il controllo dei flussi di energia elettrica che li attraversa e ne regola il funzionamento, risultato che si può ottenere tramite l’utilizzo di ioni, che sono particelle elettricamente cariche. La messa a punto di questi neuroni artificiali, che riescono a imitare 15 delle 20 caratteristiche fondamentali dei neuroni biologici, un risultato mai ottenuto finora, consente di studiare terapie futuristiche contro lesioni al midollo spinale e…