Freedom - Oltre il confine Dicembre 2021

Bentrovati! Non vedevo l’ora di potervelo dire: tra poco tornerà in onda Freedom - oltre il confine! In questi mesi con la grande squadra del programma siamo andati alla ricerca di luoghi e argomenti appassionanti, trovando delle vere e proprie chicche. Come sapete non siamo stati fermi neanche nei momenti più difficili della pandemia di Covid-19. L’allarme non è ancora rientrato, anzi ci sono seri segnali di ripresa del contagio, e ne approfitto per raccomandare a tutti prudenza e massimo rispetto delle regole sanitarie. Come sapete ci sono passato e so quanto sia subdolo questo virus, non dimentico la paura per me e per la mia famiglia contagiata, in quarantena mentre ero in rianimazione. Ho visto morire persone più giovani di me e ho visto medici e infermieri che si…

Si trova a circa 780 metri di profondità nel Canale d’Otranto un tesoro ritrovato grazie all’archeologia subacquea. Si tratta del relitto di una nave corinzia del VII secolo a.C. il cui carico giace ancora intatto sui fondali. La soprintendente e archeologa subacquea Barbara Davide ha evidenziato come si tratti di un ritrovamento eccezionale e di grande importanza scientifica, grazie al quale sarà possibile capire come si sono sviluppati i commerci agli albori della colonizzazione greca dell’Italia meridionale. Proprio a causa dell’importanza del ritrovamento, il Ministero della Cultura ha deciso di procedere al recupero dell’intero carico: circa duecento reperti tra contenitori per cibo come olive e altri alimenti di origine animale e vegetale, e coppe da vino. L’intero fondale, proprio grazie alle ultime tecnologie di ricerca subacquea, è già stato mappato.…

Ammonta a circa 60 milioni di metri cubi il magma eruttato dall’Etna dal 13 dicembre 2020 al 31 marzo 2021, attraverso fenomeni come fontane di lava particolarmente spettacolari. Sono questi i risultati di uno studio realizzato da un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e pubblicato sulla rivista Frontiers in Earth Sciences. Si tratta di emissioni notevoli comparate al volume del materiale fuoriuscito nel tempo. Gli scienziati, analizzandone anche l’energia di fuoriuscita, hanno evidenziato come le fontane di lava, in termini di energia e quantità di materiale, si possono equiparare alle tradizionali colate che escono dal cratere ma sono molto meno pericolose. Gli studi sono stati condotti registrando le deformazioni della montagna con strumenti di estrema precisione installati anche a centinaia di metri di profondità.…

Se morissero gli animali impollinatori, oltre un terzo delle specie di piante da fiore di tutto il mondo potrebbero scomparire. È questo il risultato di uno studio compiuto dai ricercatori dell’Università di Stellenbosch in Sudafrica e del German Centre for Integrative Biodiversity Research, pubblicato sulla rivista Science Advances. Chiaramente la catastrofe non ricadrebbe solo sui fiori, ma a catena ci sarebbero ripercussioni inimmaginabili su tutti gli ecosistemi naturali. Anche se è vero che l’auto fertilità è abbastanza comune nelle piante, questa da sola non potrebbe compensare in nessun modo la mancanza di impollinazione animale.…

Le dimensioni del cervello umano sarebbero diminuite circa 3000 anni fa. È quanto emerge da uno studio condotto da un team di ricercatori del Dartmouth College di Hanover, nel New Hampshire, USA. Contestualmente, ci sarebbe stata un’espansione dell’intelligenza collettiva nelle società umane. Ciò che ha sempre incuriosito gli studiosi, è il fatto che i cervelli umani dal Pleistocene sono andati diminuendo di volume. Per cercare di far luce su tutto questo, si è pensato di studiare l’evoluzione della nostra materia grigia analizzando 985 crani umani fossili e moderni, confrontando poi i risultati con ciò che sappiamo sul funzionamento della società delle formiche. Sappiamo infatti che una suddivisione di compiti in una società complessa, proprio come quella delle formiche, può avere conseguenze genetiche sulle dimensioni del cervello dei soggetti che la…

Uno studio compiuto nell’ambito del programma “Evolution of Human Languages”, pubblicato sulla rivista Linguistics, potrebbe cambiare l’albero genealogico delle lingue finora conosciuto. Svolto da un team di ricercatori del Santa Fe Institute di Mosca, questa nuova indagine studia con una nuova tecnica le principali famiglie linguistiche come quella indoeuropea, che si fa risalire a oltre 5mila anni fa, e l’ancora più antica macro famiglia altaica. Dal ramo indoeuropeo è derivato quello europeo, da cui discendono le lingue latine (tra cui ovviamente la nostra), quelle germaniche e le slave. Ma non solo, dall’indoeuropeo è nato anche il ramo che ha dato origine alle lingue indo-iraniche, antenate del persiano moderno, del nepalese e di tutto il gruppo degli idiomi Indi. Ricostruire l’albero genealogico delle lingue è di grande importanza per arrivare a…