Vanity Fair Italia 4/5 - FEBBRAIO 2022

Ho sempre pensato che invece di lamentarsi di cosa si guarda, di cosa si legge, sia invece più importante scegliere cosa guardare e cosa leggere. Prendete le ultime settimane: il dibattito continuo sui numeri della pandemia e sui no vax sta talmente catalizzando la nostra attenzione da distoglierci completamente da tutto il resto. E tutto il resto non riguarda solo l’elezione del nostro prossimo Presidente della Repubblica: riguarda la nostra vita, il domani dopo l’emergenza Omicron, la costruzione del futuro dopo gli anni della pandemia. Proprio per questo abbiamo deciso di unire le forze con l’edizione francese e con quella spagnola di Vanity Fair per raccontare quella che abbiamo chiamato «Generazione futuro», una compagine di artisti, attivisti e pionieri che stanno disegnando una nuova Europa. Non sono tutti giovanissimi e l’età…

Son tante, anzi troppe le difficoltà che le donne italiane devono affrontare per vedere riconosciuto il diritto all’aborto nel nostro Paese. Vanity Fair le ha raccontate all’inizio dello scorso novembre, con un’inchiesta e una lunga conversazione tra l’attrice Kasia Smutniak ed Emma Bonino. Informazioni confuse, telefoni che suonano a vuoto, consultori e reparti chiusi (e chissà se e quando verranno riaperti), più del 70 per cento di ginecologi obiettori di coscienza e più di 70 ospedali in cui il personale medico, in una percentuale che va dall’80 al 100 per cento, dice no alle richieste delle pazienti. La fotografia emerge dalla ricerca Mai Dati portata avanti da Chiara Lalli e Sonia Montegiove con l’associazione Luca Coscioni. In Molise, come avevamo anticipato, il dottor Michele Mariano, che per anni ha garantito…

Franca è di Palermo. È nata a Palermo, vive a Palermo, non ama spostarsi da Palermo, a volte mi viene il dubbio che il «di» si possa togliere, che Franca sia Palermo. Succede a certe sirene di vivere di qua e di là e ad altre di essere stanziali, sempre con la stessa inquietudine: che Franca non si muova molto non significa che se ne stia ferma, anzi. Ha sempre qualcosa da fare, qualcuno di cui occuparsi, a poterla seguire in giro per la città – quella città il cui nome deriva dal greco pan-ormos, tutto porto – una coda servirebbe meglio di un paio di piedi per starle dietro. Ha passato i settant’anni ed è un furetto, ha spesso premura – prescia, diremmo in siciliano – e se invita…

Quando a Simonetta Sciandivasci, in un programma del primo dell’anno su Raiuno, hanno chiesto perché i giovani italiani non fanno figli e lei ha risposto che non li fanno neanche in Germania dove ci sono migliori condizioni economiche, sua zia, madre di due ventenni amatissimi, le ha scritto un messaggio: «La prossima volta rispondi che i figli sono una gran rottura di palle». Sciandivasci, trentasei anni, lucana, giornalista brillante e prolifica, lo racconta in un dibattuto pezzo di domenica su lo Specchio de La Stampa intitolato I figli che non voglio, in cui scrive di quelli che non fanno figli perché non vogliono e non perché non possono. Non voglio parlare qui né di dati Istat (i giovani fanno sempre meno figli) né delle dichiarazioni di papa Francesco («Oggi la…

FAMMI UNA DOMANDA Dopo quanto andare a convivere? Finalmente! Intanto applaudo con gioia e riconoscenza a una domanda che non riguardi il lasciarsi o il tradirsi, evviva, c’è ancora qualcuno felice in questo pianeta! Passiamo alle cose serie: nel mio mondo ideale tutti hanno una casa propria ma poi dormono insieme tutte le sere. La convivenza con chi si ama è una meraviglia, scopri davvero chi sei e chi è l’altra persona, vivi la normalità, ti aiuti nelle cose pratiche e ti accoccoli nei piccoli momenti di poesia quotidiana. Certo, se fossi io imperatrice dell’universo, tutti disporremmo per legge di un’unità abitativa paracadute in grado di accoglierti in caso di desiderio di solitudine, lite furibonda, o di questi tempi anche un tampone positivo. Ma non sono ancora sovrana del cosmo, purtroppo. Dunque, tornando…

Considero il massimo esperto di presidenti il mio amico Jomari, fioraio ambulante. E a breve vi spiegherò perché. Intanto, come è giusto, comincio dal Quirinale. Mi è capitato, negli ultimi trent’anni, di parlare (deferente) con qualcuno dei sommi titolari della Repubblica, quelli che per antonomasia chiamiamo «Il Presidente» – tutto maiuscolo e tutto al maschile – che dall’alba al tramonto, per 7 lunghi anni, passeggiano nei 110 mila metri quadrati del Quirinale, la reggia più ambita della nazione. Quella più solitaria, nonostante i 26 camerieri, i 12 cuochi e naturalmente i 793 corazzieri addetti alla sicurezza. Il Palazzo dei Palazzi, oggi con il vecchio inquilino, ahinoi, e quello nuovo in arrivo, a momenti. Vedremo. Non lo dico per vanto, ma per la statistica che accomuna noi italiani, circondati come siamo dai…