PREFAZIONE DI: FEDERICO FERRAZZA
Tutte (o quasi) le produzioni erano ferme. Le sale cinematografiche erano chiuse. I parchi tematici (Walt Disney World in Florida o Disneyland a Parigi) non avevano ancora riaperto. E il conseguente merchandising era al palo. Eppure la quotazione delle azioni – la più alta di sempre – aveva raggiunto quasi 200 dollari, 197 per la precisione. La spiegazione è molto semplice. Per la prima volta nella sua storia, l’azienda di Topolino (con il piano di espansione globale della piattaforma streaming di film e serie tv, Disney+) iniziava ad accumulare i dati dei suoi utenti – sia quelli di comportamento, sia quelli delle carte di credito – come mai aveva fatto prima. E con i dati si possono fare tante cose. Ma una è la più importante di tutte: catturare l’attenzione…