Wired Italia Dicembre 2022

Non c’è dubbio che le invenzioni che caratterizzano il trasporto moderno abbiano determinato - forse più di ogni altra innovazione che cosa siano oggi la società e i luoghi che abitiamo, piccoli o grandi centri che siano. Negli ultimi tre secoli automobili, treni, aerei, imbarcazioni e navicelle spaziali hanno rivoluzionato il pianeta (e non solo), spostando persone e merci come mai nella storia dell’essere umano. Creando moltissime opportunità: lavoro, scambi culturali e in generale migliorando la vita di miliardi di persone. Però hanno anche generato qualche problema, primo fra tutti il contribuire al riscaldamento globale in atto e congestionare le città. Ma, come spesso accade, è nella tecnologia (e nel suo corretto uso) che si trovano le soluzioni. E il volume di Wired che avete tra le mani vuole raccontarle.…

I dati e alcune evidenze: entro il 2040, due terzi della popolazione mondiale abiterà in aree metropolitane, che arriveranno a coprire superfici importanti del nostro pianeta, con un grado di densità demografica unico nella nostra storia; attualmente, i trasporti costituiscono il 25% delle emissioni che incrementano il riscaldamento globale; malgrado le moratorie in alcuni paesi virtuosi, il numero di veicoli a uso individuale continuerà a crescere prepotentemente nei continenti a forte sviluppo economico e demografico; lo smaltimento dei veicoli inquinanti, riutilizzati per una seconda e terza vita nelle aree sottosviluppate, sarà lento e fonte di inquinamento; si stima che i carburanti di origine fossile come il greggio abbiano una vita limitata, calcolata in 70 anni al massimo se si continua con questo ritmo di consumo mondiale; la bilancia energetica ed…

Per descrivere la nostra società, Parag Khanna usa la metafora della bicicletta: «Se smetti di pedalare, cade. La società funziona solo se ci possiamo muovere». Esperto di geopolitica, nato in India, naturalizzato statunitense, fondatore di FutureMap, società che offre analisi dei dati e consulenze strategiche sulle dinamiche della globalizzazione e delle migrazioni, nomade lui stesso, Khanna ha scritto diversi libri su questi temi. L’ultimo, Il movimento del mondo, pubblicato in Italia da Fazi nel 2021, in cui delinea gli scenari futuri della mobility umana, parte con un riferimento d’obbligo alla pandemia. Il 2019, scrive, «era stato un anno record per il turismo, con gli arrivi internazionali che avevano toccato il miliardo e mezzo di viaggiatori. E più di 275 milioni di persone erano state registrate come migranti internazionali, la cifra…

Nel 1982, quando lo Space Shuttle sembrava avere inaugurato l’era dei trasporti spaziali a basso costo, per potersi dire all’avanguardia occorreva avere letto due libri per ragazzi: Epcot Center e il Kids’ Whole Future Catalog. Pubblicato quell’anno con clamoroso successo da Disney, il primo raccontava alle nuove generazioni il «prototipo sperimentale della comunità di domani» (la Experimental Prototype Community of Tomorrow, Epcot appunto), cioè il futuro che Wait in persona avrebbe voluto trasformare in realtà, se non fosse scomparso nel 1966. Puntigliosamente illustrato a partire dalle visioni di Herbert Ryman, nella sezione dedicata agli “orizzonti” il volume sfoggiava una doppia pagina su come i trasporti sarebbero cambiati: sotto l’occhio attento di astronauti muniti di jet-pack, un gigantesco “Star Cruiser” della Pan-Orbital attracca a una stazione appena fuori dall’atmosfera terrestre. Estratto…

Potremo mai spostarci senza inquinare? Tutto ciò che stiamo realizzando per la mobilità sul suolo e per fornire energia pulita al pianeta - pannelli solari, turbine eoliche, motori elettrici, batterie ad alta densità, celle a idrogeno, levitazione magnetica - è noto e ben avviato. Ma se la domanda viene rivolta a un esperto di aeronautica, inevitabilmente vi risponderà che tutto ciò non ha alcuna ricaduta immediata sul trasporto aereo. Aggiungeteci che l’80 per cento dell’umanità non ha mai preso un volo e capirete perché è impossibile che una soluzione possa arrivare in tempi ragionevolmente brevi. Ciononostante, l’industria aeronautica ha iniziato a muoversi, come testimoniano i progetti raccontati (insieme ad altre realtà innovative in ambito automotive) in queste pagine. Fanno parte del lavoro Future of Transportation del fotoreporter italiano Davide Monteleone,…

Filippo Tommaso Marinetti, il padre del futurismo, aveva un’immaginazione senza fili che, poco più di un secolo fa, lo spingeva a librarsi impetuoso: «Siccome la velocità aerea ha moltiplicato la nostra conoscenza del mondo, la percezione diventa sempre più naturale per l’uomo». E poco dopo il primo conflitto mondiale Alessandro Marchetti, geniale ingegnere di Cori, Lazio, arrivava a creare un incredibile idrovolante a doppio scafo che è tutt’oggi considerato un prodigio tecnologico e che rivoluzionò il modo di intendere le distanze: si poterono così fare traversate oceaniche che fino a dieci anni prima erano considerate possibili solo in nave. Il futuro dell’aviazione civile, un secolo dopo, è apparentemente congelato. Da decenni il tempo necessario per volare da Roma a New York è sempre lo stesso, circa nove ore, a seconda…