Wired Italia Marzo 2022

Lo ripetiamo in ogni occasione pubblica: «Wired non è un giornale, fa un giornale». In questo modo descriviamo l’evoluzione di un media che negli anni è uscito dalle pagine di una rivista per poter raccontare – in varie forme – il mondo che cambia costantemente (anche grazie al digitale e all’innovazione tecnico-scientifica in generale). Ma certo con questa frase non ci dimentichiamo i nostri primi passi cartacei: negli Stati Uniti ormai quasi 30 anni fa; e in Italia dove, con il giornale che avete in mano, celebriamo oggi il nostro magazine numero 100. Per scrivere queste righe ho passato in rassegna tutte le copertine della nostra storia ed è impressionante come Wired sia stato capace di anticipare molti dei temi che poi sono diventati di attualità, non solo per l’innovazione…

GOYA è una parola che in lingua urdu – parlata attualmente in Pakistan insieme all’inglese e uno dei 22 idiomi ufficiali riconosciuti dall’India – indica il momento in cui una fantasia è talmente realistica da essere percepita come se fosse vera. In questo capitolo, prendendo ispirazione, abbiamo raggruppato una serie di soluzioni tecnologiche così straordinarie da poter sembrare inventate. E invece sono tutte reali e pronte per entrare a far parte della nostra esistenza, migliorandola…

Nel tardo pomeriggio dell’11 giugno 2017, Erick Calderon si trovava nel retro del suo magazzino di import di piastrelle, a stampare le etichette dei prodotti. La stampa procedeva lenta, così attraversò la stanza per raggiungere il suo computer, passando oltre il suo impianto di estrazione di criptovalute. Aprì Reddit e diede un’occhiata ai post più recenti. Il suo sguardo cadde su un contributo firmato dall’utente Megamatt2000: “CryptoPunk: una collezione sperimentale di oggetti digitali su Ethereum”. Calderon ci cliccò sopra e si ritrovò a fissare una griglia di 10.000 faccine pixelate. I l sito offriva una descrizione semplice degli oggetti collezionati. «Per la gran parte si tratta di ragazzi e ragazze punk», si leggeva, «ma si trovano anche alcune tipologie più rare: scimmie, zombie e persino strani alieni». Calderon si mise…

“Wu Dao”, tradotto dal cinese, significa “illuminazione”. Un nome azzeccato per indicare l’elaborazione più recente del linguaggio naturale (Nlp): la capacità delle macchine di processare e comprendere ciò che scriviamo e diciamo. Non per nulla, è quello scelto dall’Accademia dell’Intelligenza Artificiale di Pechino, che a giugno del 2021 ha svelato Wu Dao 2.0, la rete neurale accreditata come la più grande del mondo, titolo strappato a GPT-3, che a sua volta era stata rilasciata nel 2020 da OpenAI, il laboratorio californiano di ricerca fondato tra gli altri da Elon Musk. Wu Dao 2.0 vanta 1750 miliardi di parametri, dieci volte più di GPT-3, e può svolgere una grande varietà di compiti, dal riconoscimento delle immagini alla generazione di testi e foto, compone poesie nello stile cinese tradizionale, scrive saggi e…

La crittografia tiene al sicuro ciò che facciamo online, ci protegge dai cybercriminali e dalla sorveglianza, garantisce privacy, data justice e sicurezza negli ambienti digitali. In particolare, la crittografia end-to-end salvaguarda la confidenzialità delle comunicazioni su piattaforme come le app di chat, rendendole accessibili solo ai legittimi mittenti e destinatari. Allo stesso tempo, però, queste stesse protezioni possono essere sfruttate per commettere crimini e altre azioni dannose, inclusa la circolazione di materiali pedopornografici. È partendo da quest’ultimo presupposto, a dire il vero molto limitato, che diversi governi hanno di recente tentato di indebolire – o persino di mettere fuori legge – la crittografia, puntando spesso il dito contro le app di messaggistica. Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Giappone e India, per esempio, hanno preso congiuntamente posizione, chiedendo…

Uno ha già stravolto qualsiasi cosa ci fosse da stravolgere nel settore dei viaggi spaziali e della new space economy, saltando a piè pari dentro al sandbox dove, da mezzo secolo, giocavano solo i governi e i colossi cresciuti in quello stesso sistema. Gli altri due hanno il merito di esplorare le nuove strade che portano più vicino alle stelle; per ora solo per una gita di pochi minuti, ma prima o poi, promettono, per delocalizzare l’industria pesante e l’umanità nelle orbite extraterrestri. Fantascienza? Meglio essere cauti con i giudizi, visto che ad accomunare gli space billionaires è il fatto di aver avuto grandi intuizioni e di averle trasformate in una montagna di soldi. Di certo il futuro appartiene a Elon Musk. Nel 2002 ha fondato SpaceX. Nel 2010 ha…