La nautica che fa male alla nautica
Tavole rotonde, ricerche, conferenze stampa, dichiarazioni, interviste: sono davvero tante le occasioni nelle quali si dibatte sui problemi della nautica italiana. E, al centro del bersaglio, ci sono immancabilmente i soliti temi: fisco, burocrazia, leggi, normative, demanio eccetera. Assai difficilmente, invece, si parla di quello che, a mio parere, è uno dei peggiori ostacoli all’ampiamento della platea degli armatori, nonché l’aspetto più odioso della vita di chi già possiede un’unità da diporto. Parlo degli avversari interni, non di quelli che stanno “d’ufficio” dall’altra parte del fronte. Intendo dunque quell’ampia schiera di piccoli-medi-grandi speculatori che, per il solo fatto di operare a vario titolo in questo settore, si sentono autorizzati a spennare sfacciatamente il diportista, sfilandogli dal portafogli il triplo, il quadruplo, il decuplo del giusto. O, addirittura, a chiedergli di…