ALFABETO A MORSI
Mi piace tanto frequentare le nonne e i nonni perché mi manca il mio non-none Giovanni, nonnone perché aveva una bella stazza e piegava i tappi a corona con due dita, tra pollice e indice. Era quella la sua prova da supereroe, con cui mi mostrava la sua forza e faceva bella figura. Andavo da lui a pranzo il sabato dopo la scuola, la nonna se ne era andata quando lui aveva solo sessantadue anni, e mi accoglieva sempre con i piatti che amavo di più. Iniziava giorni e giorni prima a chiedermi: «Nina, cosa ti preparo? Cosa ti faccio da mangiare?». Me lo diceva in milanese la sera al telefono e io spesso mi stufavo perché al martedì non riuscivo a concentrarmi su cosa avrei mangiato il sabato. Ma…