LA CASA INTERIORE
La nostra società santifica il ritmo incalzante, la velocità turbinosa, il feedback immediato. Chi si ferma è perduto, anche a costo di seminare sul suo cammino errori madornali dettati dalla celerità. Ed ecco che rallentare, ponderare, aspettare la maturazione del momento propizio per l'azione si configura quasi come una forma di resistenza passiva o, comunque, una faticosa nuotata controcorrente. La difficoltà deriva anche dal fatto che l'attesa non fa parte della natura umana. Reagire prontamente − scegliendo tra le due opzioni attacco o fuga − rappresentava infatti nella preistoria l'unico modo per mettersi in salvo dai pericoli (animali feroci, calamità naturali, attacchi nemici). L'economista tedesco Holm Friebe sottolinea invece il valore della strategia rispetto all'urgenza febbrile, quest'ultima generata spesso dal timore di essere battuti sul tempo dall'avversario. E ha elaborato…